Domani (3 Marzo), alle ore 16.30, incontro con l'associazione "Kairòs"
La chiesa dell'"Immacolata concezione" di Capodrise, retta da don Antonio Piccirillo, domani (3 Marzo), alle ore 16.30, ospiterà l’associazione di volontariato "Kairòs", che terrà un incontro dal titolo “Comunicare in famiglia: tra moderne difficoltà e antiche prospettive”. «Un’occasione di confronto - dice don Antonio - tra la comunità parrocchiale e i professionisti della psicoterapia familiare, per soffermarsi a guardare le difficoltà comunicative che la famiglia incontra oggi e l'influenza dei mass media sulle relazioni affettive». Tra i relatori, Caterina Letizia, psicologo clinico, psicoterapeuta e mediatrice Familiare; Manuela Schiavone, psicoterapeuta della famiglia e psicologa dell'Infanzia, e Giuseppe Guerra, psicoterapeuta sistemico-relazionale familiare, oltre che presidente di "Kairòs". L’obiettivo dell’incontro è quello di approfondire le dinamiche emotive e relazionali della famiglia al fine di individuare nuove strategie e strumenti per migliorare la comunicazione fra i suoi membri e con la società. «In questo tempo di crisi che investe inevitabilmente anche la famiglia, quale primo ed elettivo luogo di nascita e crescita dell'individuo e delle relazioni affettive - afferma Guerra - la nostra associazione propone degli incontri gratuiti sulla comunicazione in famiglia, quale occasione per approfondire, attraverso strumenti di valutazione psicologica, le problematiche che la affliggono e la espongono a rischi e a minacce. In particolare, approfondisce tematiche quali il rapporto di coppia, la genitorialità, la disabilità, la comunicazione e il conflitto: l'espressione della rabbia in famiglia spesso determina una crepa nelle relazioni; quando ciò accade i cuori si allontanano, il gelo prende il sopravvento, la distanza prende il posto dell'intimità, la complicità si trasforma in competizione». Proprio da queste riflessioni nasce l'esigenza di una collaborazione sempre più efficace fra l'associazione, che mette al centro i valori curativi e umani della famiglia, e la parrocchia che è “il centro della Vita” e punto di convergenza di famiglie con problemi e disagi di ogni genere. «Da questa libera collaborazione può, effettivamente - aggiunge don Antonio -, sorgere una nuova luce, una speranza di prevenzione e promozione per ristabilire il benessere in famiglia quasi dimenticato e svalutato da moderni e contraffatti principi di equilibrio, inaffidabili e pericolosi».
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